voce del verbo rodari

Conferenza musicale di e con Paolo Capodacqua

Presentata da anni in occasione di incontri di formazione per insegnanti o per studenti universitari, la relazione originaria “Voce del verbo Rodari”, viene integrata con interventi musicali dal vivo. Interventi nei quali Capodacqua interpreta il suo repertorio “rodariano”, quelle poesie di Rodari, cioè, che nel 1992 sono diventate, con le musiche di Capodacqua stesso, delle vere e proprie canzoni, proposte in centinaia di concerti e spettacoli rappresentati in tutta Italia. Così rielaborato, il progetto assume un carattere tra il “serioso” ed il “giocoso”, un doppio registro che consente anche la fruizione diversificata di un pubblico di insegnanti, genitori e bambini. A dirigere, condurre e plasmare il percorso parlato/cantato per le diverse tipologie di pubblico, la maestria e l’esperienza di Paolo Capodacqua, autore e musicista che da trent’anni dedica una parte della sua attività proprio al pubblico dei bambini.

Marcello Argilli, scrittore, autore televisivo di fortunati programmi Rai degli anni ‘60, amico e biografo di Gianni Rodari, ha scritto, nel 1994, queste parole sul lavoro di Paolo Capodacqua:

“Gianni Rodari aveva una grande passione per la musica: da ragazzo aveva studiato per anni il violino, e, oltre che poeta e scrittore, è stato anche un autore teatrale: gli era perciò naturale il senso dello spettacolo musicale. Con una felice intuizione, Paolo Capodacqua ha colto questa poco nota disposizione di Rodari, e ha realizzato un suo personale lavoro di grande valore.

Come ha proceduto ?

Ha scelto dei significativi testi poetici di Rodari, e su essi, con un originale equilibrio tra testo, musica, canto e brevissimi siparietti parlati, ha inventato uno spettacolo teatrale, registrato poi nel CD “LA TORTA IN CIELO”.

In che cosa consiste l’originalità del suo lavoro?

In primo luogo non ha realizzato il solito spettacolino infantile bamboleggiante (per Rodari era un fermo principio pedagogico non bamboleggiare mai rivolgendosi, in qualsiasi forma, ai bambini).

Il ritmo e la melodia della sua musica, e la sua limpida voce accattivante, si applicano con grande rispetto ai testi e, nello stesso tempo, dilatano e rendono fruibilissimi gli effetti della parola poetica di Rodari.

Paolo Capodacqua non si è proposto, quindi, come spesso deprecabilmente accade a chi si rivolge ai bambini, come un attore che si serve dei testi per esibirsi in un suo gratificante show personale, ma di farsi interprete creativo di un mondo poetico di alto livello come quello di Rodari.

Anche per questo, il suo lavoro mi sembra un antidoto a tanta volgarità spettacolare, che cerca solo effetti epidermici. Non solo, infatti, riesce a stimolare profondi bisogni fantastici ed emotivi dell’infanzia, ma costituisce anche, tra l’altro, uno dei rarissimi casi in cui il fascino della parola cantata può far incuriosire alla parola scritta, e in questo caso, a leggere Rodari.

Proprio perché gli è estraneo l’esibizionismo narcisistico, Paolo Capodacqua è riuscito a realizzare un piacevolissimo spettacolo, che ha il grande merito di costituire per i bambini una doppia iniziazione poetica e musicale.”

Marcello Argilli